A volte da un grande dolore si può sprigionare una grande energia. Sicuramente è questa a muovere Gianpietro, il cui figlio Emanuele è drammaticamente scomparso nel 2014 in seguito all’assunzione di sostanze stupefacenti. Da allora papà Gianpietro, dopo aver fondato l’associazione Pesciolinorosso, non si stanca di condividere la sua esperienza e di confrontarsi con le tante realtà del mondo dei giovani e delle loro famiglie, per sostenerne e incoraggiarne lo sviluppo positivo.

Giovedì 20 settembre papà Gianpietro ha riportato la propria testimonianza a Bolzano, con un incontro alle ore 20.30 presso il Teatro Rainerum.

Il suo toccante racconto, già presentato in migliaia di scuole, oratori e teatri di tutta Italia, coinvolge ed emoziona profondamente e trasmette al contempo un messaggio di speranza, nello spronare tutti ad apprezzare la vita e a guardare verso il futuro.

La riflessione proposta insieme a Carolina Bocca, una mamma che ha salvato il figlio adolescente, riguarda temi importanti e attuali come quelli dell’adolescenza e del rapporto tra genitori e figli, per abbattere quei muri invisibili che spesso dividono e allontanano le generazioni. Migliorare il dialogo significa far opera di prevenzione, evitare che tragedie come quelle di Emanuele si ripetano.

La serata è stata organizzata dall’Istituto Tecnico Economico “Battisti” con il patrocinio della Provincia, del Comune di Bolzano e dell’Assessorato Giovani. Gli studenti dell’Istituto hanno incontrato papà Gianpietro in mattinata.

Conferenza 20 settembre dipendenze